La manutenzione programmata non può prescindere dal concetto di utilità economica, perché il bisogno di riqualificare molte opere datate, soggette agli effetti del degrado e dell’aumento dei carichi circolanti, richiede costantemente una certa disponibilità economica, che le Amministrazioni devono poter conoscere e preventivare: i bisogni finanziari per la manutenzione dei ponti sono infatti destinati a crescere perché molte strutture risalgono al dopoguerra e stanno raggiungendo, tutte insieme, il limite della loro vita utile.
Difficilmente i fondi a disposizione potranno bastare per tutti i bisogni identificabili, di conseguenza si dovrà ottimizzare l’uso di quelli disponibili: se l’insufficienza dei mezzi obbliga a dilazionare o ridurre gli interventi giudicati necessari, è opportuno ricorrere ad un approccio globale che indichi le migliori scelte per ciascun ponte, da un punto di vista d’insieme e non dell’oggetto singolo.
In pratica, dato il volume delle opere infrastrutturali che le Amministrazioni devono gestire, si rende necessario programmare la manutenzione attraverso una gestione automatizzata: allora, seguendo la procedura di Censimento e di Ispezione Visiva, si attiva automaticamente un processo programmatico di manutenzione, basato su valutazioni oggettive riprese da tutte le opere in gestione e non solo da quelle che, in modo eclatante, richiamano l’attenzione. In sostanza, il software weBridge, grazie al gran numero di informazioni derivanti dai Censimenti e dalle Ispezioni, organizza attraverso pochi e semplici passi il Piano periodico di Ispezione e Manutenzione, ad esempio sulla base degli indici di difettosità DR e DA.
In particolare, in seguito all’Ispezione Visiva risulta fondamentale l’individuazione dei difetti “potenzialmente” e “realmente” pericolosi, che possono costituire delle Non Conformità (NC) e richiedono delle Azioni Correttive (AC), ovvero degli interventi manutentivi di recupero tecnologico.